miércoles, mayo 24, 2006

en Crónicas del Angel Gris, de Alejandro Dolina

Manuel Mandeb solía jactarse de haber olvidado la teoría de la relatividad, cuando en verdad jamás la había conocido. En el mismo sentido, Pérez Brunetto, con fingida amargura, decía que era un escritor olvidado: jamas alcanzo semejante rango.

martes, mayo 23, 2006

Belbo y Diotallevi, en El péndulo de Foucault de Umberto Eco

"È Diotallevi," disse Belbo, e ci presentò.

"Ah, è venuto a vedere i Templari? Poverino. Senti, me ne è venuta in mente una buona: Urbanistica Tzigana."

"Bella," disse Belbo ammirato. "Io stavo pensando a Ippica Azteca."

"Sublime. Ma questa la metti nella Poziosezione o negli Adynata?"

"Adesso dobbiamo vedere," disse Belbo. Frugò nel cassetto e ne trasse dei fogli. "La Poziosezione..." Mi guardò, notando la mia curiosità. "La Poziosezione, lei m'insegna, è l'arte di tagliare il brodo. Ma no," disse a Diotallevi, "la Poziosezione non è un dipartimento, è una materia, come l'Avunculogratulazione Meccanica e la Pilocatabasi, tutti nel dipartimento di Tetrapiloctomia."

"Cos'è la tetralo..." azzardai.

"E l'arte di tagliare un capello in quattro. Questo dipartimento comprende l'insegnamento delle tecniche inutili, per esempio l'Avunculogratulazione Meccanica insegna a costruire macchine per salutare la zia. Siamo incerti se lasciare in questo dipartimento la Pilocatabasi, che è l'arte di scamparsela per un pelo, e non pare del tutto inutile. No?"

"La prego, adesso mi dica che cos'è questa storia..." implorai.

"È che Diotallevi, e io stesso, stiamo progettando una riforma del sapere. Una Facoltà di Irrilevanza Comparata, dove si studino materie inutili o impossibili. La facoltà tende a riprodurre studiosi in grado di aumentare all'infinito il numero delle materie irrilevanti."

"E quanti dipartimenti ci sono?"

"Per ora quattro, ma potrebbero già contenere tutto lo scibile. Il dipartimento di Tetrapiloctomia ha funzione preparatoria, tende ad educare al senso dell'irrilevanza. Un dipartimento importante è quello di Adynata o Impossibilia. Per esempio Urbanistica Tzigana e Ippica Azteca... L'essenza della, disciplina è la comprensione delle ragioni profonde della sua irrilevanza, e nel dipartimento di Adynata anche della sua impossibilità. Ecco pertanto Morfematica del Morse, Storia dell'Agricoltura Antartica, Storia della Pittura nell'Isola di Pasqua, Letteratura Sumera Contemporanea, Istituzioni di Docimologia Montessoriana, Filatelia AssiroBabilonese, Tecnologia della Ruota negli Imperi Precolombiani, Iconologia Braille, Fonetica del Film Muto..."

"Che ne dice di Psicologia delle folle nel Sahara?"

"Buono," disse Belbo.

"Buono," disse Diotallevi con convinzione. "Lei dovrebbe collaborare. Il giovanotto ha della stoffa, vero Jacopo?"

"Sì, l'ho capito subito. Ieri sera ha costruito dei ragionamenti stupidi con molto acume. Ma continuiamo, visto che il progetto le interessa. Che cosa avevamo messo nel dipartimento di Ossimorica, che non trovo più l'appunto?"

Diotallevi si tolse di tasca un foglietto e mi fissò con sentenziosa simpatia:

"In Ossimorica, come dice la parola stessa, conta l'autocontraddittorietà della disciplina. Ecco perché Urbanistica Tzigana secondo me dovrebbe finire qui..."

"No," disse Belbo, "solo se fosse Urbanistica Nomadica. Gli Adynata riguardano un'impossibilità empirica, l'Ossimorica una contraddizione in termini."

"Vedremo. Ma cosa avevamo messo nell'Ossimorica? Ecco, Istituzioni di Rivoluzione, Dinamica Parmenidea, Statica Eraclitea, Spartanica Sibaritica, Istituzioni di Oligarchia Popolare, Storia delle Tradizioni Innovative, Dialettica Tautologica, Eristica Booleana..."

Ormai mi sentivo sfidato a mostrare di che tempra fossi: "Posso suggerírvi una Grammatica della Devianza?"

"Bello, bello!" dissero entrambi, e si misero a prender nota.

"C'è un punto," dissi.

"Quale?"

"Se voi rendete pubblico il progetto, si presenterà un sacco di gente con pubblicazioni attendibili."

domingo, mayo 14, 2006

en Nova, de Samuel R. Delany

—Acabo de pensar una cosa —dijo—. Nueve de cada diez veces, cuando digo "hola" a alguien al pasar, o cuando la persona con quien hablo se aleja para hacer algo distinto, me paso los quince minutos siguientes repasando el incidente, preguntándome si mi sonrisa fue tomada como una familiaridad indebida, o si mi expresión sobría fue mal interpretada como frialdad. Me repito el diálogo una docena de veces, cambiando las inflexiones de la voz y tratando de extrapolar las reacciones posibles del otro...